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Paolo Gubinelli. Segni di luce – Monastero di Camaldoli, Camaldoli (Arezzo)

Carta piegata, incisa, tagliata, segnata, disegnata, colorata, graffiata, piagata, illuminata, oscurata, ombrata. La carta per Paolo Gubinelli, artista marchigiano di nascita ma toscano di adozione, è la superficie ideale, lo spazio più ricettivo ma anche più reattivo, il campo di battaglia e la materia più duttile per un ‘corpo a corpo’ con il linguaggio espressivo. E con essa l’artista gioca una partita lunga una vita perché c’è in palio il trofeo dell’immaginazione creativa che sfonda il muro della consuetudine e dell’acquietamento nell’abitudine per liberare il propellente energetico fatto di segni e significati, sogni e costrutti, le impalcature culturali che muovono il mondo. La carta è infatti nel DNA dell’artista, e non poteva essere altrimenti, nato a Matelica la città che, insieme a Pioraco, fa parte del più importante distretto della carta dell’Italia centrale il cui storico centro nevralgico è la più famosa Fabriano. Anche le opere più recenti presentano segni apparentemente indecifrabili ma eloquenti: graffi, tracce, impronte e colori che interrogano la nostra percezione, alcuni più decisi e forti, altri appena percettibili, ma aperti alla luce come impronte di lievi passi di danza modulati su accordi musicali che toccano le corde del sentimento.
Orario: tutti i giorni 8.30-20.